Avvertenze Cammino Francescano della Marca 2019

Il Cammino Francescano della Marca si farà solo al raggiungimento di minimo 10 iscritti. Non saranno prese altre iscrizioni raggiunto il numero di 30 partecipanti.

Il Cammino può essere percorso nella sua interezza, parzialmente o anche in ogni singola tappa

Il gruppo in cammino seguirà l’intero percorso come esposto nel programma descritto precedentemente. Responsabili dei tempi e delle decisioni del gruppo in caso di imprevisti saranno le guide accompagnatrici.

TRASPORTI:

Consigliamo di raggiungere Assisi con i mezzi pubblici la sera precedente alla partenza e ripartire sempre con i mezzi pubblici da Ascoli Piceno il giorno successivo all’arrivo. Durante il cammino si avrà sempre un mezzo d’appoggio per trasporto bagagli e recupero persone in difficoltà.

SALUTE:

Prima di partire si verifichi il proprio stato di condizione fisica: anche se il percorso non prevede alte quote o tappe difficili, si tenga conto che il cammino reiterato per più giorni è una condizione a cui i più non sono abituati.

ALLOGGIO:

Come segnalato dal programma delle 7 notti previste lungo il cammino, 3 di queste (Villa di Montalto, Comunanza, Venarotta) saranno passate in strutture d’accoglienza comunale o privata. Saranno messe a disposizione delle brande da campo ma necessario è il sacco a pelo. Le restanti 4 notti saranno invece trascorse in strutture d’accoglienza professionali. La segreteria dell’Associazione VianDante provvederà a gestire le prenotazioni delle strutture ricettive convenzionate secondo il criterio della priorità cronologica.

VITTO:

Ogni pranzo viene fatto al sacco e si può organizzare individualmente tramite negozi d’alimentari posti sul cammino. Consigliamo, per via della rarefazione di tali negozi, comunque di utilizzare il servizio PRANZI AL SACCO previsto dall’organizzazione. Si tratta di personale automunito che provvederà a fare la spesa, a seconda delle richieste individuali, e preparare in luoghi convenuti i pranzi utilizzando stoviglie e tavolini d’appoggio. Il costo del servizio è di 10 euro al giorno (comprensivo di cibo, bevande, stoviglie e trasporti). Le cene e le colazioni invece sono comprese nel pacchetto convenzionato con le strutture di accoglienza

BAGAGLIO CONSIGLIATO:

Fermo restando che lo zaino più leggero è e meno problemi arreca specie in un cammino di più giorni ecco l’elenco di quanto consigliato come indispensabile: 1) ABBIGLIAMENTO: scarpe da trekking, giacca e pantaloni impermeabili da pioggia, coprizaino da pioggia, maglia in goretex, intimo (pochi cambi).

Si consiglia di dividere il bagaglio in due parti: lo zaino contenente il necessario per il cammino del giorno e una borsa o zaino per il necessario della notte e per il restante bagaglio che verrà trasportato dal furgoncino di servizio e consegnato ad ognuno a fine tappa

UTILITY:

ciabatte da doccia, torcia frontale, saponi e shampoo, piccolo asciugamano, borraccia dell’acqua, sacco a pelo, materassino 3) FARMACIA: Antinfiammatorio, antidolorifico, garze e cerotti, salviettine disinfettanti, guaine per vesciche ai piedi.

CARATTERISTICHE GENERALI DEL CAMMINO

Il Cammino Francescano della Marca ha uno sviluppo complessivo di Km.166 dei quali il 60% è su sentieri e sterrati e il 40% su asfalto con traffico automobilistico pressocchè assente; il punto più basso dell’intero percorso è a 149 m. di altitudine mentre quello più alto è a 957 mt.. Attraversa 2 regioni (Umbria e Marche), 4 province (Perugia, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno) e 17 comuni (Assisi, Spello, Foligno, Serravalle di Chienti, Muccia, Pievebovigliana, Fiastra, Camerino, Caldarola, Cessapalombo, San Ginesio, Sarnano, Amandola, Comunanza, Palmiano, Venarotta e Ascoli Piceno).

Da Assisi a Pievefavera coincide con la Via Lauretana. A Pievefavera i due cammini si dividono: il Cammino Francescano della Marca piega decisamente in direzione sud, mentre la Via Lauretana continua verso Est, verso il mare Adriatico. Camminando verso Ascoli Piceno, cioè verso sud, si traversano perpendicolarmente tutti i crinali e le valli dei fiumi marchigiani che orograficamente sono disposti a pettine con orientamento ovest/est.

Lo storico percorso da Assisi fino a Spello transita, con lievi saliscendi, al limite del Parco Regionale del Monte Subasio, in affaccio sull’ampia Valle Umbra, detta anche valle spoletina, attraversando macchie di corbezzolo e rigogliosi uliveti. Da Spello si scende nella vasta piana della Valle Umbra per compiere gli ultimi chilometri fino alla città di Foligno dalla quale si esce percorrendo l’argine del fiume Topino in direzione nord est e, dopo aver attraversato la frazione di Scanzano, si raggiungono i contrafforti appenninici in località Belfiore. Da qui il Cammino entra nel Parco Naturale dell’Altolina e si fa decisamente più impegnativo. Si sale dapprima per un tratto boscoso, cinto dalle spettacolari cascate del Menotre, fino a Pale, e si prosegue, poi, sempre in salita, per sterrati assolati e panoramici, fino all’Altopiano di Colfiorito dove il percorso diventa chiaramente più agevole. Si costeggiano le paludi del Parco Naturale di Colfiorito, luogo prescelto da numerose specie di uccelli migratori, e si attraversa in tutta la sua lunghezza l’altopiano entrando in territorio marchigiano, fino a Fonte delle Mattinate. Da qui il sentiero, per evitare la trafficata strada statale, non scende dal valico verso l’alta valle del fiume Chienti, come sarebbe naturale, ma è costretto a risalire le pendici del Monte Parivecchio fino alla massima altezza dell’intero Cammino Francescano della Marca a 957 m. Dal punto più alto si ritorna a fondo valle all’altezza di Serravalle di Chienti e si costeggia il corso del fiume (attenzione ad alcuni passaggi critici su roccia agevolati da corde di sicurezza fisse) fino ad oltre Gelagna Bassa.

Il sentiero risale quindi fino alla panoramica chiesa di Col dei Venti per poi ridiscendere a Muccia. Continuando a seguire il corso del fiume Chienti si entra nel comune di Pievebovigliana che, assieme a quelli di Fiastra, Cessapalombo e Amandola, fa parte del territorio del Parco Nazionale dei Sibillini attraversato dal Cammino Francescano. Si transita di fronte al Convento di S. Francesco, al Castello di Beldiletto, e quindi, per comodi sentieri, si costeggia l’invaso artificiale del lago di Polverina fino a giungere sotto lo sperone della chiesa romanica di S. Giusto di S. Maroto.

A questo punto il sentiero riprende il suo andamento pedemontano e risale in quota, dopo aver traversato il borgo di Valdiea, per i contrafforti del monte Fiegni fino a giungere a Fiungo, il paese abitato da una sola persona. Mantenendo sempre a vista l’aerea Rocca di Varano, fortezza militare del Ducato di Camerino, posta all’altro versante della Val di Chienti, si continua per falsipiani, mantenendosi sempre in quota, in direzione Pievefavera, transitando per la medievale chiesa di Madonna del Sasso e per il borgo, ormai quasi del tutto abbandonato, di Valcimarra. Dalla panoramica postazione del castello di Pievefavera sopra l’invaso artificiale del lago di Caccamo, come detto, si abbandona la direttiva ovest/est per dirigersi verso sud e si traversa l’intero territorio comunale di Caldarola, toccando gli antichi castelli di Croce, Vestignano e Montalto di Cessapalombo.

Il percorso caldarolese passa per sentieri ricchi di storia e chiude con la tratta su asfalto conosciuta come “sentiero dei partigiani”, dedicata alla memoria di un cruento eccidio avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Dal castello di Montalto di Cessapalombo, transitando per la frazione La Villa, si risale per il sentiero dei carbonai, così chiamato per l’antica tradizione territoriale dedita alla trasformazione del legno in carbone combustibile. Il Cammino si inoltra quindi nel bosco, giungendo in prossimità della Grotta dei Frati, e scende, per ripido sentiero fino alle Gole del Fiastrone. Si arriva alla parte più selvaggia dell’intero Cammino Francescano e, guadato il fiume, si risale per erti zig zag fino all’Abbazia S. Salvatore e quindi al borgo di Monastero. Da qui il tragitto si fa più agile, procedendo per larghi sterrati in falsopiano che, per aeree viste panoramiche, giunge al Convento francescano di S. Liberato. Si continua scendendo fino al borgo di Terro per poi risalire il crinale sovrastante la strada provinciale 78 che si percorre fino al centro della sede comunale di Sarnano. Traversato il fiume Tennacola si continua in direzione Amandola superando il confine di provincia tra Macerata e Fermo.

Al borgo di Grassetti si imbocca l’antico sentiero medievale dei Mercatali che va a confluire nella nascosta e sconosciuta strada romana che conduce in zona Taccarelli. Ancora pochi chilometri di comodo falsopiano conducono al centro di Amandola, altro comune del Parco dei Sibillini. L’uscita dal centro storico è spettacolare: si scende fino al fiume Tenna dove c’è un vecchio mulino e si traversa il fiume sopra un ponte romanico a schiena d’asino dedicato a S. Giacomo della Marca. Si risale fino alla zona industriale di Amandola, si traversa un ponte romano, e ci si inoltra nel versante orografico est del Tenna dove subito si incontra l’eremo francescano della Reincarnazione abitato da Fra’ Emanuele. A questo punto il sentiero lascia il posto ad un comodo sterrato che traversa minuscoli borghi come Salvi, Casa di Tasso e soprattutto S. Pietro in Castagna con la sua pieve medievale e giunge a Monte Genco. Siamo nella provincia di Ascoli Piceno ed è cambiata ancora una volta valle: si arriva infatti, con un’ultima discesa, alla sede comunale di Comunanza posta sul fiume Aso. Traversato il fiume si continua in direzione Ascoli Piceno risalendo dapprima il crinale fino al piccolo borgo di Gesso che si affaccia sul torrente Cinente e poi continuando in quota per comodi sterrati in falsopiano fino al borgo di Tavernelle. Da qui si prende una strada asfaltata che conduce al centro del comune più piccolo della provincia di Ascoli: Palmiano. Si riprende quota per un’erta costa fino ad un’aereo crinale, con spettacolare vista sull’Ascensione, la Montagna dei Fiori, i Sibillini, i Monti della Laga e il Gran Sasso, e lo si percorre fino ad entrare in territorio comunale di Venarotta il cui centro si raggiunge dopo essere scesi per un ripido sentiero. Da Venarotta si raggiunge l’alveo del fiume Chiaro che non si abbandonerà più fino all’arrivo ad Ascoli Piceno. Lo si deve guadare due volte percorrendo il suggestivo fondo valle cinto da calanchi argillosi. Per aggirare uno scoglio strapiombante il percorso è costretto a risalire fino al borgo di Tirabotte per poi ridiscendere con un fresco sentiero nel bosco fino alla frazione di Curti. L’ultima salita del Cammino Francescano della Marca sfiora il santuario di Gimigliano e raggiunge il crinale che s’affaccia sulla piana di Ascoli Piceno. Da qui, per comodi sterrati in discesa, si raggiunge il capoluogo piceno dall’ingresso ovest del cimitero per entrare, infine, nel centro storico dal ponte sul fiume Tronto di Porta Cappuccina.